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Moto d’epoca e targa

Moto d’epoca: si potrà mantenere la prima targa di immatricolazione?

Consentire ai collezionisti l’utilizzo della targa della prima immatricolazione è un modo per venire incontro a questo mondo spesso dimenticato, sebbene siano migliaia le richieste avanzate in tal senso alla Motorizzazione civile.

Con l’approvazione di un nostro odg al Dl Semplificazioni sarà possibile apportare modifiche al Codice della Strada per consentire ai cittadini l’immatricolazione dei veicoli di interesse storico con l’utilizzo della targa della prima iscrizione al P.R.A., ovvero ottenere una targa nel formato e nella grafica del periodo storico di costruzione o circolazione del veicolo”. Lo affermano i deputati leghisti Massimiliano Capitanio, firmatario dell’ordine del giorno approvato alla Camera, e Giovanni Tombolato e il senatore leghista Stefano Corti.

Una norma che, se enterrà nel testo unico (nel quale sono già state inserite moltissime modifiiche al Codice della strada), permetterà ai possessori di veicoli d’epoca di non dover reimmatricolare il veicolo con una nuova targa, e addirittura di poter ottenere una targa con formato e numeri corrispondente a quello dell’epoca della moto stessa.

Curiosità e Legislazione Europea

CURIOSITA’

In moltissimi paesi del mondo la produzione delle targhe non è monopolizzata dallo stato mentre in altri paesi invece si, come ad esempio l’Italia.

Quindi mentre in alcuni paesi puoi perfino stampare la tua targa dal tabaccaio in altri come ad esempio l’Italia è addirittura un reato penale produrne.

A parte in Italia dove non è assolutamente consentito circolare con una targa non emessa dalla motorizzazione civile, in altri paesi alla targa fa fede semplicemente il documento di circolazione del veicolo dove appunto è assegnato il numero di targa e potete comprarla da un qualsiasi venditore.

Come dicevamo una targa deve essere sempre accompagnata da una documentazione del veicolo per essere valida. Non potete farvi stampare ad esempio una targa bulgara, attaccarla al proprio veicolo e pensare che il veicolo da quel momento sia bulgaro. 

In quel caso dovrete optare per un processo di immatricolazione estera del veicolo, dove una volta concluso avrete la vostra targa estera legalmente riconosciuta dagli organi di legge.

Alle tante domande di chi cerca rassicurazioni e se non addirittura una giustificazione per circolare con una nostra replica italiana vogliamo finalmente rispondere una volta per tutte: No! In Italia la legge punisce penalmente chi possiede una targa non emessa dalla motorizzazione civile. Quindi in caso di circolazione vi assumete la totale responsabilità.

Le nostre targhe italiane anche se repliche fedeli ed identiche alle originali in Italia sono illegali, mentre se trattasi di targhe estere le nostre targhe possono definirsi ufficiali.

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